Conoscere la propria composizione corporea è fondamentale sia nel momento in cui iniziate un programma di allenamento o una dieta (il vostro punto di partenza), sia nel tempo ad intervalli stabiliti e regolari, in modo da monitorare costantemente i vostri risultati affinché le strategie adottate risultino efficaci.
La BILANCIA DA SOLA non è per nulla uno strumento sufficiente allo scopo poiché non è grado di dirvi:
1. Qual è la vostra percentuale di grasso corporeo?
2. Quanti chilogrammi di grasso e muscoli possedete?
3. Quanto del peso perso è realmente grasso o quanto del peso acquisito è realmente massa muscolare?
Infatti, il peso registrato sulla bilancia si riferisce a tutti i compartimenti corporei messi insieme, quindi in definitiva è la somma del grasso, dei muscoli e delle ossa.
Il solo peso è un dato poco significativo perchè non può dirvi se state facendo o no dei PROGRESSI NEL VOSTRO PERCORSO NUTRIZIONALE.
Accade spesso, infatti, che anche se vi allenate e mangiate più correttamente pesate sempre lo stesso o addirittura qualcosa in più e quindi se vi basaste solo sul dato della bilancia rischiereste di credere che il vostro impegno non sia pagato mentre magari i vestiti vi stanno più larghi a conferma che qualche risultato lo state ottenendo.
Cosa è successo?
Molto probabilmente avete perso massa adiposa (grasso) e aggiunto massa magra metabolicamente attiva (muscolo). Sulla bilancia questo dato sarà contraddittorio in quanto peserete comunque un chilo più di prima ma poco conta dal momento che ne avete guadagnato in tonicità e salute.
Fare un’analisi della composizione corporea, vi dirà sempre in modo piuttosto preciso la quantità di grasso o di muscolo che avrete perso o acquisito nell’intervallo preso in esame.
Fa parte quindi del mio lavoro, il controllo delle variazioni della composizione corporea del mio paziente con misurazioni antropometriche di I livello (PESO) e di II livello:
INDICE DI MASSA CORPOREA: BMI
IL Body Mass Index (BMI) o INDICE DI MASSA CORPOREA è un parametro molto utilizzato per ottenere una valutazione generale del proprio peso corporeo.
Esso mette in relazione con una semplice formula matematica l'altezza con il peso del soggetto. Si ottiene dividendo il peso in Kg del soggetto con il quadrato dell'altezza espressa in metri.
Il risultato di tale formula classifica il soggetto in un'area di peso che può essere: normale - sottopeso - sovrappeso - obesità di primo livello - obesità di medio grado - obesità di alto grado.
Con il BMI è possibile una VALUTAZIONE 'ASSOLUTA' DEL RISCHIO DI SVILUPPARE
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI (tabella che segue):
BMI
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Condizione
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Rischio
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< 18,5
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Sottopeso
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Aumentato
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18,5 - 24,9
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Peso normale
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Normale
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25 - 29,9
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Sovrappeso
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Aumentato
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30 – 34,9
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Obesità (I)
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Moderato
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35-39,9
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Obesità di medio grado (II)
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Severo
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> 40
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Obesità di grado elevato (III)
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Molto severo
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CIRCONFERENZE CORPOREE
Tra le misurazioni effettuate le circonferenze (polso, braccio, addome, fianchi, coscia...) hanno la loro importanza in un percorso nutrizionale.
Per esempio esiste un importante indice complementare al BMI: la valutazione della localizzazione dell’accumulo di grasso (WHR= circonferenza addominale/circonferenza fianchi), con il quale si può risalire verso quali patologie tale RISCHIO CARDIOVASCOLARE è più sensibile il paziente.
WHR rapporto vita fianchi
Questo indice viene utilizzato in campo medico per valutare la distribuzione corporea del TESSUTO ADIPOSO. Semplice e veloce da calcolare questo indice sopperisce in parte alle carenze del BMI.
Come detto la modalità di distribuzione del GRASSO CORPOREO si correla al rischio di patologie cardio-vascolari.
Potrebbe interessarti:http://www.my-personaltrainer.it/WHR.htm
Esistono due localizzazioni diverse nella distribuzione delle adiposità:
Grasso Androide (tipico della così detta costituzione a ‘mela’)
Questo tipo di sovrappeso viene considerato il più rischioso dal punto di vista CARDIOVASCOLARE poichè è quello che solitamente si associa a ipertensione arteriosa, iperglicemia e diabete II tipo, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperuricemia. La conseguenza di tutto ciò sta in un aumento della frequenza di malattie cardiovascolari in questi soggetti, fra i quali si riscontrano i casi più frequenti di decesso per infarto miocardico.
Grasso Ginoide (tipico della così detta costituzione a ‘pera’)
Questo tipo di sovrappeso non comporta i rischi di quello precedente in quanto non è direttamente correlato con le malattie descritte sopra. Il danno maggiore che esso comporta è "limitato" all'azione meccanica che un carico eccessivo di peso esercita soprattutto sulle articolazioni del ginocchio e del piede e che esita invariabilmente in artrosi. Un accumulo di tipo Ginoide, comporta alterazioni a livello della circolazione venosa, il ché a sua volta, è alla base dello sviluppo della cosiddetta “cellulite”.
Tipo intermedio
Questo tipo di sovrappeso è intermedio anche per quanto riguarda la predisposizione alle malattie già descritte poichè non è pericoloso come il tipo androide ma nemmeno cosi "innocuo" come quello ginoide. Il discorso sui danni da sovraccarico articolare rimane, comunque, valido come per tutti gli altri tipi di sovrappeso.
Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/bmi.htm
LA PLICOMETRIA
La plicometria è un metodo di misurazione del grasso corporeo. Si attua mediante uno strumento, chiamato PLICOMETRO, che permette di rilevare lo spessore delle pliche CUTANEE.
Generalmente le pliche misurate sono diverse tra cui (tricipitale, bicipitale, sovrailliaca e sottoscapolare...)
Oltre alla valutazione, mediante formule predittive, della massa grassa , la rilevazione delle pliche sono utile per la stima di un aumento del rischio ipertensivo (studio Nahnes) che viene segnalato nel REFERTO (rischi cardiovascolari associati alla composizione corporea stimata E COMPOSIZIONE CORPOREA), che rilascio con la dietoterapia.
Una riduzione delle pliche e delle circonferenze è senz'altro indice della efficacia della dietoterapia qualora si volesse riccercare un dimagrimento.
L'IMPEDENZIOMETRIA
É un metodo diagnostico, oggi tra i più usati ed affidabili, che permette di valutare la composizione corporea in termini di acqua, massa magra e massa grassa.
Si basa sul dato fisico che l'acqua è un buon conduttore di corrente elettrica, mentre il grasso è un buon isolante.
Dato che la Massa Magra corporea è costituita prevalentemente da acqua, determinando il contenuto di acqua dell'organismo, è possibile risalire facilmente sia alla Massa Magra che al contenuto di Massa Grassa.
Un apparecchio rilevatore di corrente con un computer, l'impedenziometro, viene collegato a due coppie di elettrodi, una sul dorso delle mani, l'altra sul dorso dei piedi del paziente.
Quindi viene fatto passare un flusso minimo di corrente alternata debolissima e ad altissima frequenza, che si propaga per tutto il corpo. L'apparecchio registra le resistenze opposte dai tessuti corporei al passaggio della corrente ed elabora i dati ottenuti con un apposito software risalendo alla composizione di Acqua, Massa Magra, Massa Grassa ed al Metabolismo Basale del soggetto.
I dati ottenuti permettono di impostare dieta e terapia corrette poichè nel corso di qualunque terapia dietetica, è fondamentale tenere sotto controllo la composizione corporea del paziente. Ogni dieta, infatti, comporta un deficit calorico ed una alterazione del metabolismo a cui l'organismo fa fronte utilizzando il tessuto adiposo. Tuttavia capita che soprattutto nelle diete ipocaloriche, venga catabolizzata anche la massa muscolare (massa magra), ed il nutrizionista deve essere pronto ad arrestare e minimizzare tale processo, modificando la dieta assegnata.
Vi sono inoltre diverse condizioni in cui il ricambio idrico risulta alterato (la gravidanza, la ritenzione idrica, la disidratazione, l'insufficienza renale, l'uso di diuretici nella terapia dell'ipertensione arteriosa, le disfunzioni surrenaliche, gli iperaldosteronismi e gli ipoaldosteronismi, le condizioni di denutrizione ecc. ecc.).
In tali situazioni, la perdita di peso o la mancata perdita di peso, non riflettono necessariamente le variazioni di massa grassa: è possibile infatti che un paziente che non ha perso peso, abbia in realtà perso 1 o 2 Kg di massa grassa, ed abbia aumentato di 1 o 2 Kg l'acqua corporea. Viceversa, una perdita di 5 Kg di peso, si può rivelare come perdita esclusiva di liquidi, e non di Massa grassa (un falso dimagrimento).
Guarda le raccomandazioni per una corretta esecuzione.